Categories: Homo nero

by Riccardo di Tullio

Share

Published On: Marzo 9th, 2018Categories: Homo nero

by Riccardo di Tullio

In occasione della Festa della Donna, la Sezione AIA di Savona ha deciso di organizzare la propria RTO dedicandola appunto alla figura della donna nel mondo arbitrale. Alla presenza del Sindaco di Savona Ilaria Caprioglio e dell’Assessore allo Sport Maurizio Scaramuzza, graditissima ospite e relatrice lOA CAN D Anna Vitiello della Sezione di Genova: a fare gli onori di casa il vice presidente della sezione, Simone Roba. Un occasione per presentare alle autorità la sede di via Famagosta, ma soprattutto un momento per portare l’attenzione sulla presenza femminile nel calcio.
I primi saluti sono stati quelli del Sindaco che ha scherzato sui ruoli politici e arbitrali: larbitro è un po come il sindaco: comunque scontentiamo qualcuno.
L’assessore Scaramuzza ha ricordato limportanza del ruolo arbitrale: fate a tutti gli effetti parte dello sport e, soprattutto con i ragazzi, avete un ruolo educativo ha detto ai fischietti savonesi il rispetto delle regole, nello sport come nel quotidiano è fondamentale.
Anna Vitiello è stata tra le prime donne a iscriversi all’Aia, nella stagione 1990/1991, e oggi è osservatore arbitrale in forza alla CAN D e ha tenuto la parte tecnica della riunione degli arbitri savonesi. La Vitiello ha ricordato i suoi primi passi tra gli arbitri: non è stato facile, allinizio pochi accettavano questo ruolo, a volte nemmeno ti riconoscevano, ha raccontato, tornando a quando i custodi dei campi delle giovanili la scambiavano per la fidanzata di qualche calciatore. Una carriera sul campo, con il passaggio al calcio a cinque, con la finale di coppa Italia ligure diretta da una terna interamente al femminile.
Dopo la maternità, però, la passione non viene meno: dal fischietto degli arbitri alla penna degli osservatori è un passaggio difficile, ma riuscito. L’occasione per portare qualcosa di ciò che ho imparato sul campo, confrontandosi anche in questo caso con la difficoltà di essere osservatore in un campo che continua ad avere una forte caratterizzazione maschile. Un avventura però riuscita, che lha condotta ai livelli nazionali: eppure far capire agli arbitri come vediamo noi da fuori una gara non è sempre semplice ha spiegato daltronde questo per noi è un confronto, un modo per costruire un miglioramento.
Donna si, ma prima arbitro, ha detto la Vitiello, chiarendo che sono soddisfatta e orgogliosa del cammino fatto in questi anni.
Presenti anche due delle quattro associate savonesi: giovani e attente, Florjana Doci e Gabriella Parisi hanno avuto l’occasione di ascoltare una delle apripista della loro esperienza arbitrale. Arbitro perché mi piace il calcio, fin da quando avevo due anni, spiega Gabriella, mentre Florjana aggiunge: Sono cresciuta in Albania e lì non era normale che una bambina guardasse il calcio, mi nascondevo sotto il tavolo durante le partite; poi ho deciso leggendo il libro di Rizzoli. Della lezione tecnica e di Anna Vitiello le due giovani arbitro portano a casa moltissimo: Mi ha colpita la sua semplicità spiega Florjana e credo viviamo le stesse difficoltà che ha raccontato; ti arriva subito aggiunge Gabriella ancora oggi non tutti hanno accettato questa nostra presenza, soprattutto nello categorie minori.
Una bella serata, che ha permesso all’amministrazione comunale di meglio conoscere unimportante realtà dello sport in generale e savonese in particolare: essere arbitro significa fare sport in un modo diverso ma vuol anche dire esserne una componente fondamentale.

LINK—–> SAVONA NEWS

SIMONE ROBA