by Riccardo di Tullio
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by Riccardo di Tullio
Si è svolta Lunedì 22 Gennaio la Riunione Tecnica della Sezione di Savona che ha visto protagonista larbitro internazionale Massimiliano Irrati. Al palasport di Varazze il collega di Pistoia ha condotto unintensa e proficua serata di quasi due ore, conclusasi con una festosa cena.
Dopo i saluti di rito del vice presidente della sezione di Savona Simone Roba e del vice presidente del Cra Liguria Roberto Gandini, Irrati ha raccontato la sua esperienza agli arbitri savonesi e ai molti colleghi delle altre sezioni liguri convenuti per limportante occasione, cominciando dalle tappe della sua carriera fino alla Serie A. Alcuni iniziano e subito tutti dicono che arriveranno in Serie A – ha spiegato in apertura – io, invece, ho avuto una carriera lunga e mai semplice, di cui non vi nascondo anche i momenti di difficoltà; una storia come quella di molti, quindi, iniziata al liceo come molti di voi: arrivavo dal calcio, grazie a un compagno, ed ero anche curioso di conoscere quel regolamento che nessuno mi aveva mai davvero spiegato.
Una vicenda cominciata in tutta tranquillità, tanto da passare cinque anni in seconda categoria: anche una mancanza di stimoli, per certi versi, fino a considerare le dimissioni. Poi lepisodio che ha cambiato la carriera. Un organo tecnico regionale lo visiona verso fine campionato, in una gara che si complica sul finale, un episodio gestito male: per arbitrare così, smetti domani, è il consiglio di quellorgano tecnico ed è la molla di una riflessione che porta al cambiamento e a unaccelerata del percorso arbitrale che è dipesa in gran parte da una situazione negativa sfruttata al meglio.
Irrati ha sottolineato limportanza dellessere pronti al cambiamento: fare larbitro significa adattarsi al cambiamento, in tutti i sensi, dai cambiamenti del regolamento alle nuove categorie. Così è stato per lui: quando arrivi in Serie C qualcosa cambia – ha raccontato – e diventa importante saper dosare latteggiamento dellarbitro, trovare un consenso, essere accettati. Irrati non nasconde che nei primi mesi ho anche trovato difficoltà: pensando poi alla Var e alla tecnologia in campo non cè stato cambiamento più grande, se pensiamo che abbiamo costruito una carriera sullessere decisi dei propri provvedimenti.
Se la carriera è anche il frutto di una serie di coincidenze che non possiamo controllare, moltissimo dipende anche da questa capacità di sapersi adattare al cambiamento, soprattutto quelli della vita – arbitrare mentre si studia alluniversità è diverso da farlo quando si inizia a lavorare: la selezione alla fine la fa soprattutto la capacità di sapersi adattare a questi cambiamenti, trovare soluzioni, ha chiuso di fatto Irrati, sottolineando anche limportanza del sacrificio.
Larbitro pistoiese ha concluso poi la lezione invitando i giovani colleghi presenti a commentare alcuni video insieme a lui. Così ha anche avuto modo di suggerire il giusto atteggiamento in cui porsi per dirigere al meglio la gara.
La presenza di Irrati a Savona è stato un momento importantissimo per la sezione e per i presenti, soprattutto i giovani arbitri, che traggono sempre spunti importantissimi dall’esperienza e dalla testimonianza di colleghi di livello superiore.